articolo Orto Frutteto
Piccoli frutti dai grandi sapori freccemercoledì 9 marzo 2011

Sono poco conosciuti e spessp poco valorizzati, ma invece si adattano anche egregiamente ai piccoli spazi e regalano delle delizie che sarebbe un vero peccato perdere.
Co nome di piccoli frutti si intendono in genere diverse specie come il lampone, il rovo e le sue more, il mirtillo, il ribes e l'uva spina. Producono tutte dei frutti dalle dimensioni ridotte ma, in compenso, dai grandi sapori e ognuna di esse a esigenze ambientali e caratteristiche del tutto peculiari.

Esigenze colturali
Rispetto alle loro sorelle maggiori, e per tali intendiamo le piante da frutto come melo o pesco che ben conosciamo, richiedono poche cure e difficilmente necessitano di trattamenti particolari. Sono di dimensioni ridotte ed hanno uno sviluyppo contenuto e pertanto possono travare tranquillamente posto praticamente ovunque, e quindi possono essere coltivati sia in piena terra che in contenitore.
La sola esigenza fondamentale, per tutte, è l'acqua durantre i mesi estivi che non dovrebbe mai mancare così come una buona concimazione organica in autunno.
Bisogna evitare in ogni caso di vangare o zappare il terreno attorno alla pianta altrimenti si correrebbe il rischioo di danneggiare le radici superficiali dalle quali, in particoòlare per i lamponi e i rovi, si originano i nuovi tralci. Sarà utile invece una pacciamatura realizzata con foglie o altro materiale organico che avrà l'effetto dii arricchire il terreno di sostanze nutritive oltre ad ostacolare lo sviluppo delle erbe infestanti.
La potatura, inoltre, non è particolarmente impegnativa sia per le dimensioni della pianta sia perchè, su ribes e mirtillo, si dovranno solamente diradare i rami eliminando o accorciando solo quelli più vecchi di 3 anni. Questa pratica farà si che le piantine resteranno produttive per molti anni senza problemi. Rovo e Lampone, invece, portano i frutti sui nuovi tralci formatisi l'anno precedente e quindi si dovranno eliminare solo i tralci vecchi e quelli che avevano già fruttificato in precedenza.

I frutti direttamente in tavola
Le cure maggiori sono quelle da dedicare alla raccolta dei piccoli frutti che, essendo delicati, vanno manipolati con attenzione considerando, inoltre, che la rccolta è molto scalare e va eseguita in successivi passaggi, anche nell'arco della stessa giornata e va eseguita nelle ore meno calde e sospesa se la vegeratazione è bagnata.
Sono delle vere e proprie delicatezze, particolarmente ricchi di vitamine e sali mineralii e i loro estratti presentano molte applicazioni terapeutiche. Si possono consumare  freschi, ma si prestano anche alla realizzazione di confetture e anche alla surgelazione in modo da avere sempre disponibili queste prelibatezze per tutto l'anno. 

Le esigenze ambientali
Anche queste piantine hanno le loro esigenze così come, del resto, tutte le specie vegetali che, ricordiamoci, sono degli esseri viventi a tutti gli effetti, anche se diversi da noi. In linea di massima richiedono ambienti di tipo temperato e non troppo siccitoso, anche se a questo ultimo problema si può ovviare con le giuste annaffiature e vaporizzazioni.
Ma vediamo nel dettaglio le mesigenze di ciascuna di loro.

Mirtillo
La specie maggiormente coltivata è il Vaccinium Corymbosum conosciuto anche come Mirtillo gigante americano, originario infatti del Nord America ada dove, del resto, proviene il 90% della produzione mondiale. Le dimensioni, rispetto al Mirtillo europeo spontaneo che si grova generalmente in alta quota sulle Alpi e gli Appennini, sono decisamente maggiori in quanto può formare di cespugli alti anche 2 metri e più. Si tratta di una pianta molto longeva che raggiunge facilmente i 45-50 anni di età regolarmente in fruttificazione.
Predilige climi freschi e terreno con buona disponibilità d'acqua e, soprattutto, un terreno assolutamente privo di calcare con un pH decisamente acido, tra 4 e 6, praticamente ha le stesse esigenze delle azalee e dei rododendri. Quindi se nel proprio giardino vegetano tranqillamente le Azalee, vi potranno trovare spazio anche i Mirtilli.
Vi è anche una varietà, il Vaccinium Ashei, che si adatta meglio alle aree calde e siccitose, mentre resta invariata la preferenza per quanto riguarda l'acidità del terreno.
E' anche decisamente decorativo in quanto in primavera sarà ricoperto di fiori che lasceranno il posto alle bacche in estate per poi colorare le foglie di rosso in autunno. Una ragione in più, se mai ce ne fosse bisogno, per non farselo mancare in giardino.

Il rovo
Il Rubus fructicosus, conosciuto generalmente come mora, è un arbusto rustico e adattabile che resiste abbastanza bene al freddo e sopporta terreni sia sabbiosi che argillosi e vegeta bene anche in posizione ombreggiata. E' una pianta vigorosa che può raggiungere i 2 metri d'altezza e che quindi dovra essere piantato mantenendo una distanza di almeno 1.5-2 metri tra pianta e pianta.
Si tratta di un arbusto sarmentoso e se non vogliamo che abbia un aspetto disordinato è indispensabile predisporre dei sostegni vicino ai quali si legheranno i tralci.
Tra le tante varietà la Thornfree e la Dirkesen sono quelle considerate tra le migliori che fruttificheranno abbondantemente tra fine luglio e inizio agosto.

Lampone
Il Rubus idaeus ha un portamento arbustivo c aratterizzato dalla ptresenza di numerosi fusti basali che ricadono sul terreno. Ogni anno si formano numerosi nuovi polloni, ovvero tralci che sono emessi direttamente dalle radici, e saranno quelli che fruttificheranno l'anno successivo, mentre quelli vecchi perderanno vitalità e moriranno.
Pianta relativamente poco esigente e molto adattabile vegeta meglio in terreni particolarmente ricchi di sostanza organica e non troppo siccitosi.
I nuovi ibridi selezionati dagli orticoltori hanno la particolarità di fiorire 2 volte l'anno e dopo una prima produzione di frutti sui fisti che si sono formati l'anno precedente, anche sui nuovi polloni radicali seguirà una seconda fioritura e fruttificazione assicurando, quindi, una produzione di dolci frutti praticamente quasi inintyerrotta dall'estate all'autunno.
Tra le varietà rifiorenti le migliori sono la Heritage, che inizia a maturare a fine luglio, e la Rossana che inizia a maturare da metà-fine agosto.

Ribes
Comprende in realtà diverse specie ovvero il Ribes rubrum, il Ribes nigrum e il Ribes grossularia. Tra questi il più conosciuto e coltivato è il Ribes rubrum (rosso).
Si tratta di un arbusto che raggiunge un'altezza massima di 1-2 metri, resistente al freddo e che, anzi, ha necessità di un lungo periodo di freddo invernale per una regolare fioritura e fruttificazione. Va da se che non è indicato per le aree miti del Paese, quelle a clima Mediterraneo tanto per intenderci. Per quanto riguarda il terreno, invece, non ha particolari esigenze.
I frutti dei Ribes hanno un caratteristico sapore acidulo che non è del tutto gradito a tutti ma, che oltre al consumo fresco, si prestano magnificamente alla realizzazione di confetture.
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Piccoli frutti dai grandi sapori freccemercoledì 9 marzo 2011

Sono poco conosciuti e spessp poco valorizzati, ma invece si adattano anche egregiamente ai piccoli spazi e regalano delle delizie che sarebbe un vero peccato perdere.
Co nome di piccoli frutti si intendono in genere diverse specie come il lampone, il rovo e le sue more, il mirtillo, il ribes e l'uva spina. Producono tutte dei frutti dalle dimensioni ridotte ma, in compenso, dai grandi sapori e ognuna di esse a esigenze ambientali e caratteristiche del tutto peculiari.

Esigenze colturali
Rispetto alle loro sorelle maggiori, e per tali intendiamo le piante da frutto come melo o pesco che ben conosciamo, richiedono poche cure e difficilmente necessitano di trattamenti particolari. Sono di dimensioni ridotte ed hanno uno sviluyppo contenuto e pertanto possono travare tranquillamente posto praticamente ovunque, e quindi possono essere coltivati sia in piena terra che in contenitore.
La sola esigenza fondamentale, per tutte, è l'acqua durantre i mesi estivi che non dovrebbe mai mancare così come una buona concimazione organica in autunno.
Bisogna evitare in ogni caso di vangare o zappare il terreno attorno alla pianta altrimenti si correrebbe il rischioo di danneggiare le radici superficiali dalle quali, in particoòlare per i lamponi e i rovi, si originano i nuovi tralci. Sarà utile invece una pacciamatura realizzata con foglie o altro materiale organico che avrà l'effetto dii arricchire il terreno di sostanze nutritive oltre ad ostacolare lo sviluppo delle erbe infestanti.
La potatura, inoltre, non è particolarmente impegnativa sia per le dimensioni della pianta sia perchè, su ribes e mirtillo, si dovranno solamente diradare i rami eliminando o accorciando solo quelli più vecchi di 3 anni. Questa pratica farà si che le piantine resteranno produttive per molti anni senza problemi. Rovo e Lampone, invece, portano i frutti sui nuovi tralci formatisi l'anno precedente e quindi si dovranno eliminare solo i tralci vecchi e quelli che avevano già fruttificato in precedenza.

I frutti direttamente in tavola
Le cure maggiori sono quelle da dedicare alla raccolta dei piccoli frutti che, essendo delicati, vanno manipolati con attenzione considerando, inoltre, che la rccolta è molto scalare e va eseguita in successivi passaggi, anche nell'arco della stessa giornata e va eseguita nelle ore meno calde e sospesa se la vegeratazione è bagnata.
Sono delle vere e proprie delicatezze, particolarmente ricchi di vitamine e sali mineralii e i loro estratti presentano molte applicazioni terapeutiche. Si possono consumare  freschi, ma si prestano anche alla realizzazione di confetture e anche alla surgelazione in modo da avere sempre disponibili queste prelibatezze per tutto l'anno. 

Le esigenze ambientali
Anche queste piantine hanno le loro esigenze così come, del resto, tutte le specie vegetali che, ricordiamoci, sono degli esseri viventi a tutti gli effetti, anche se diversi da noi. In linea di massima richiedono ambienti di tipo temperato e non troppo siccitoso, anche se a questo ultimo problema si può ovviare con le giuste annaffiature e vaporizzazioni.
Ma vediamo nel dettaglio le mesigenze di ciascuna di loro.

Mirtillo
La specie maggiormente coltivata è il Vaccinium Corymbosum conosciuto anche come Mirtillo gigante americano, originario infatti del Nord America ada dove, del resto, proviene il 90% della produzione mondiale. Le dimensioni, rispetto al Mirtillo europeo spontaneo che si grova generalmente in alta quota sulle Alpi e gli Appennini, sono decisamente maggiori in quanto può formare di cespugli alti anche 2 metri e più. Si tratta di una pianta molto longeva che raggiunge facilmente i 45-50 anni di età regolarmente in fruttificazione.
Predilige climi freschi e terreno con buona disponibilità d'acqua e, soprattutto, un terreno assolutamente privo di calcare con un pH decisamente acido, tra 4 e 6, praticamente ha le stesse esigenze delle azalee e dei rododendri. Quindi se nel proprio giardino vegetano tranqillamente le Azalee, vi potranno trovare spazio anche i Mirtilli.
Vi è anche una varietà, il Vaccinium Ashei, che si adatta meglio alle aree calde e siccitose, mentre resta invariata la preferenza per quanto riguarda l'acidità del terreno.
E' anche decisamente decorativo in quanto in primavera sarà ricoperto di fiori che lasceranno il posto alle bacche in estate per poi colorare le foglie di rosso in autunno. Una ragione in più, se mai ce ne fosse bisogno, per non farselo mancare in giardino.

Il rovo
Il Rubus fructicosus, conosciuto generalmente come mora, è un arbusto rustico e adattabile che resiste abbastanza bene al freddo e sopporta terreni sia sabbiosi che argillosi e vegeta bene anche in posizione ombreggiata. E' una pianta vigorosa che può raggiungere i 2 metri d'altezza e che quindi dovra essere piantato mantenendo una distanza di almeno 1.5-2 metri tra pianta e pianta.
Si tratta di un arbusto sarmentoso e se non vogliamo che abbia un aspetto disordinato è indispensabile predisporre dei sostegni vicino ai quali si legheranno i tralci.
Tra le tante varietà la Thornfree e la Dirkesen sono quelle considerate tra le migliori che fruttificheranno abbondantemente tra fine luglio e inizio agosto.

Lampone
Il Rubus idaeus ha un portamento arbustivo c aratterizzato dalla ptresenza di numerosi fusti basali che ricadono sul terreno. Ogni anno si formano numerosi nuovi polloni, ovvero tralci che sono emessi direttamente dalle radici, e saranno quelli che fruttificheranno l'anno successivo, mentre quelli vecchi perderanno vitalità e moriranno.
Pianta relativamente poco esigente e molto adattabile vegeta meglio in terreni particolarmente ricchi di sostanza organica e non troppo siccitosi.
I nuovi ibridi selezionati dagli orticoltori hanno la particolarità di fiorire 2 volte l'anno e dopo una prima produzione di frutti sui fisti che si sono formati l'anno precedente, anche sui nuovi polloni radicali seguirà una seconda fioritura e fruttificazione assicurando, quindi, una produzione di dolci frutti praticamente quasi inintyerrotta dall'estate all'autunno.
Tra le varietà rifiorenti le migliori sono la Heritage, che inizia a maturare a fine luglio, e la Rossana che inizia a maturare da metà-fine agosto.

Ribes
Comprende in realtà diverse specie ovvero il Ribes rubrum, il Ribes nigrum e il Ribes grossularia. Tra questi il più conosciuto e coltivato è il Ribes rubrum (rosso).
Si tratta di un arbusto che raggiunge un'altezza massima di 1-2 metri, resistente al freddo e che, anzi, ha necessità di un lungo periodo di freddo invernale per una regolare fioritura e fruttificazione. Va da se che non è indicato per le aree miti del Paese, quelle a clima Mediterraneo tanto per intenderci. Per quanto riguarda il terreno, invece, non ha particolari esigenze.
I frutti dei Ribes hanno un caratteristico sapore acidulo che non è del tutto gradito a tutti ma, che oltre al consumo fresco, si prestano magnificamente alla realizzazione di confetture.
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